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Si esce mai davvero di prigione? o meglio, dove inizia la prigione? Nell'albania totalitaria della seconda metà del XX secolo raccontata ne "la rivincita", esistenza di aleks krasta, condannato senza conoscerne i motivi come "traditore della patria", si fa testimonianza per tanti altri che hanno "un libro intero da raccontare". Divorato dall'ombra del padre, un membro autorevole dell'apparato statale, e vinto dalla sventura, aleks arriva a conoscere tutti i gradi di una vera e propria discesa agli inferi. Lo accompagna il suo unico amico, il narratore, il suo doppio, che raccoglie la storia della sua vita. La colpevolezza onnipresente (che accosta l'eroe a K. Di Kafka), le torture inflitte ai francescani di shkodra, la donna amata divenuta illusione. Il mondo offre come sola via suscita la vertigine interiore, quel gioco in cui bisogna essere personaggio, regista e spettatore.